RIEDIZIONE CRITICA
Per spiegare le tecniche di intarsio ho preso da campione
esperienze relative a riedizioni di mobili del passato, quindi mi
è sembrato opportuno dedicare un capitolo a parte per far capire
gli intenti e a cosa serve la riedizione critica di un manufatto.
Si intende per riedizione critica la creazione ex novo
di oggetti del passato, utilizzando materiale nuovo e non proveniente
da opere preesistenti.
La creazione può essere copia di un originale esistente, ricostruzione
filologica di opere irrecuperabili, oggetto nuovo di interpretazione
storico-stilistica, e può essere finalizzata alla ricontestualizzazione
del frammento.
L'operazione sarà sempre preceduta da un rigoroso studio di
carattere storico, stilistico e iconografico, e guidata dal rispetto
di tutte le tecniche originali storicamente accertate e dall'uso di
materiali coerenti al periodo storico cui si fa riferimento.
In ogni caso l'intento non dovrà mai essere quello della creazione
di falsi; sono quindi sempre proibite tutte quelle operazioni che
tendano artificiosamente ad invecchiare le superfici dell'opera.(testo
tratto dal Documento sul Restauro del Mobile Antico dal Centro Tecnologico
del Restauro di Anghiari, anno 1996.)
La riedizione essenzialmente vuole dire ricostruire un'opera o un
oggetto, che rispetti le proprie caratteristiche storico-stilistiche
inerenti alla costruzione l'impiego di essenze e il rispetto delle
proporzioni riconducendo il manufatto, anche se nuovo, a un periodo
storico ben preciso.
Non a caso la questione della riedizione critica del mobile è
venuta ad interessare la zona di Anghiari.
Questo piccolo paese toscano collocato tra i confini dell'Umbria,
della Romagna e delle Marche è stato fra i primi in Italia
a conoscere e a sviluppare il commercio dell'antiquariato del mobile.
I falegnami del posto si sono trovati a cambiare la loro mentalità
di legnaiuoli verso quella di stipettai restauratori. Gli artigiani
anghiaresi praticando i restauri su mobili originali di notevole fattura,
sono venuti a conoscenza delle tecniche di costruzione e decorazione,
che sono stati da insegnamento e apprendimento, acquisendo una conoscenza
tecnica ed estetica gratuita.
La realtà dell'antiquariato fece nascere ad Anghiari nei primi
anni '60 l'Istituto Statale d'Arte per il Restauro del Mobile che
ha dato agli allievi una impostazione e una sensibilità più
approfondita e scientifica sulle tecniche di costruzione e decorazione
finalizzate al restauro ligneo in particolare del mobile.