Milton Poggini
RITRATTO DI MILTON POGGINI di Anna Noferi
dal colloquio con la moglie Raffaella
Milton Poggini aveva fin da giovane la passione per la musica e aveva
preso lezioni di violino dal Maestro Carlotti, ma quando chiese alla madre
- giacché era rimasto orfano di padre all'età di tre anni
- che gli comprasse uno strumento questa si rifiutò e così
lui se lo costruì da solo senza che nessuno gli avesse insegnato
quest'arte, ma grazie alla sua predisposizione per le arti che si praticavano
nelle botteghe artigiane dell'epoca e che Milton fin da bambino amava
frequentare.
Era anche portato a lavorare la creta e creava sculture - si dice che
il Pontefice gli avesse conferito per un suo lavoro "IL Cristo morente"
una croce al merito - che vendeva per acquistare libri di liuteria.
In questo modo iniziò la professione di liutaio per la quale divenne
famoso. Soprattutto aveva un segreto che non svelò mai neppure
alla moglie che era diventata sua valida ed esperta collaboratrice quando
poi Milton aprì anche un negozio di antiquariato. Questo
segreto consisteva in una vernice speciale che Milton aveva inventato
e che conferiva una sonorità particolare agli strumenti tanto da
fargli vincere vari premi alle esposizioni a cui partecipava e anche una
medaglia d'oro a Parigi e il primo premio alla Mostra internazionale di
Bologna con un violino costruito ad appena diciotto anni.
Una famosa violinista dell'epoca Gioconda De Vito suonava con un violino
costruito da Milton Poggini.
Negli anni 50 all'attività di liutaio Milton affiancò quella
di antiquario e aprì la Bottega nel palazzo di piazza Baldaccio
dove anche abitava insieme alla famiglia.
Ben
presto si fece un nome anche in questa attività e divenne famoso
in Italia e all'estero - aveva rapporti commerciali anche con l'America
- come esperto e come professionista serio di cui ci si poteva fidare.
Veniva chiamato per le stime di mobili antichi nelle case nobili dei dintorni
e in altre regioni d'Italia.
Oltre alla passione per i concerti Milton aveva quella per la buona tavola
- e la sua costituzione robusta lo rivelava - e amava partecipare a cene
e a feste nelle quali era molto richiesto e apprezzato perché era
una persona gentile e di buon carattere, ma soprattutto di grande intelligenza
e cultura. Milton era anche grande amico di Ivan Bruschi, noto antiquario
di Arezzo che fu presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto
d'Arte di Anghiari e che ha donato la sua casa-museo alla sua città.
Ma se era un uomo che amava la compagnia, Milton quando lavorava ai suoi
violini nel suo studio non ci voleva nessuno. Questa stanza, chiamata
poi la stanza dei violini, è rimasta come lui l'ha lasciata: con
un violino costruito a metà e alcuni mobili antichi ai quali teneva
e che non aveva mai voluto vendere fra i quali un oggetto a cui era particolarmente
affezionato, un monetiere del 500 di grande valore.
nella
foto a lato: Milton Poggini con Claudia Cardinale
Milton Poggini è stato il primo antiquario che ha fatto conoscere
Anghiari come paese di antiquari e restauratori e la sua Galleria negli
anni '60-'70 era frequentata da personaggi famosi del mondo della politica,
della cultura e dello spettacolo.
A Milton fu anche conferito il titolo di commendatore per i suoi meriti
artistici, ma egli fu stimato e apprezzato dai suoi concittadini per la
sua generosità e simpatia e soprattutto gli furono riconoscenti
- e lo testimoniano i figli e i parenti di quelli scomparsi - molti artigiani
che grazie al suo impulso si appassionarono all'arte del restauro e lavorarono
per lui e attraverso le sue conoscenze e raccomandazioni trovarono impiego
nelle ville dei dintorni e furono poi conosciuti e ricercati anche in
altre città italiane.
Milton è morto nel 1970 in un incidente stradale mentre tornava
da Todi dove aveva partecipato ad una Mostra antiquaria
Aveva solo 59 anni.
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