Rinaldo Pasquetti

Rinaldo Pasquetti detto "Cannone"

Stefanie Risse, intervista con Diana Pasquetti e Anna Pasticci, figlia e nipote, il 5.2.2004


"Cannone", perché quando starnutiva…"
Rinaldo nacque il 25 aprile del 1897, come figlio di poveri contadini-boscaioli, alla Pieve di Sovara, ove passò i suoi primi anni di vita. Da ragazzino si trasferì insieme ai suoi nel centro storico di Anghiari, e venne ad abitare proprio sopra l'arco della porta che va al cimitero.
Dopo la Grande Guerra si mise a lavorare il legno nella sua bottega vicino alla Cappella, dove andò anche ad abitare, insieme alla moglie Marina Gennaioli, sposata nel 1926. Cinque anni dopo nacque l'unica figlia Diana.
Lui fermo non ci stava mai. L'arte la imparava tutta da sé, e
quando non lavorava, dipingeva, o inventava qualcosa: Le forbici che tagliavano da tutte le parti, una sega con cui non ci si poteva fare male; una scatola di fiammiferi che si accendevano da soli, aprendola. Per la sega prese il brevetto.
Il lavoro andò alla grande dopo la guerra, quando cominciava a nascere la moda delle cose antiche.
Lavorava per il Poggini e per il Calli, restaurava, ma soprattutto faceva delle imitazioni perfette: Se gli portavano una sedia, ne faceva dieci uguali, e tutti antichi.

Non si fece certamente rubare il buon umore. Era sempre allegro, faceva ridere tutti. Lavorava da solo, ma Angiolino e Carlo imparavano tanto da lui.
Negli anni 60 si trasferì, insieme alla moglie, a San Giustino, dalla figlia che si era sposata lì. Ma tutti i giorni venne ad Anghiari, perché "laggiù non posso respirá"!
Tenne la sua bottega, ormai trasferita "proprio sotto il Garibaldi", fino intorno agli anni ottanta.
Morì a 90 anni, nel 1987, a San Giustino, dove è seppellito insieme alla moglie.


 

 

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