ANDREA FEDELI Presidente Regionale ASNAART CNA

indice

PRESENTAZIONE MOSTRA DELL' ARTIGIANATO DI ANGHIARI

Con la ricostruzione industriale del dopo guerra, siamo passati da un' economia autarchica contadina ed artigiana, al privilegio di un sistema produttivo dove la quantificazione del lavoro prendeva il sopravvento sulla qualità del manufatto. l'IndustriaI Designer che affiancava il sistema produttivo industriale attraverso il disegno e l'invenzione estetica, aveva ulteriormente allargato il solco di divisione fra lavoro industriale e lavoro manuale.
Quello che caratterizza la nostra cultura, è la divisione fra lavoro intellettuale e manuale che si manifesta anche come scelta ideale attraverso la discriminante fra le scuole dell' obbligo per tutti, le scuole professionali per alcuni e le università per pochi.
In questi anni di scelte economiche mirate, legate all'industria, si è privilegiato il lavoro di quantità a quello di qualità, rendendo il primo "bello" e desiderato; giornali e TV hanno contribuito, attraverso la pubblicità, a cambiare il gusto degli italiani e l'oggetto in serie bello (ed omologato) rappresentava pertanto la conquista del benessere.
Dopo tanti anni, in cui la quantità del prodotto di serie è riuscita a prendere il sopravvento sull'uomo e sul prodotto di qualità, per necessità e

virtù "ritrovate", stiamo andando alla ricerca di un nuovo modo di vivere contrapponendoci al mondo circostante con la "critica" e il "giudizio", riscoprendo quasi un nuovo spazio ideale e produttivo che è quello dell'artigianato.
L'uomo nelle società precapitaliste, dopo aver inventato la guerra come primo lavoro, aveva compreso che attraverso il lavoro dei campi e dell'artigiano era possibile comporre un mondo nuovo, dove gli scambi commerciali erano il sistema sociale-produttivo che gli permetteva di sopravvivere a se stesso; possiamo pensare al Rinascimento, dove il lavoro intellettuale e manuale risiede nella stessa persona, attraverso l'invenzione estetica.
Oggi, dopo aver percorso una lunga strada che è partita dall'artigianato ed è arrivata alla manifattura e all'industrializzazione, siamo giunti a scoprire che l'uomo, così facendo, sta perdendo una parte di sé, che sente il bisogno di recuperare attraverso l'artigianato artistico, le arti applicate, la fantasia e la memoria che possono diventare, risorsa creativa e reattiva contro l' omologazione del "villaggio globale", a difesa della memoria, dell'identità e della diversità.
Si tratta di un elemento strategico per un "destino antropologico" della tecnologia e uno sviluppo sostenibile, di energia propulsiva per una nuova qualità della vita e per assegnare un altro orizzonte esistenziale e occupazionale alle giovani generazioni, e per affiancare e formare
una nuova figura dell'artigiano metropolitano.
Sono felice di aver scritto questa presentazione per la Mostra dell'Artigianato di Anghiari, sperando che da ora in avanti, attraverso le risorse umane e dell' artigiano produttore, di scoprire una vita migliore in un "villaggio globale" dove l'uomo sia finalmente al centro dell 'universo.

ANDREA FEDELI Presidente Regionale ASNAART CNA