MOSTRE COLLATERALI DI ARTIGIANATO ARTISTICO ORGANIZZATE DURANTE LA MOSTRA DELL'ARTIGIANATO DI ANGHIARI

NEGLI ANNI DAL 1997 AL 2004

NELLA SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI ANGHIARI

CURATORI DELL'EVENTO SANTI DEL SERE & LUCA PACI

E DAL

CENTRO TECNOLOGICO DEL RESTAURO

 

Una serie, otto per l'esatteza, di mostre collaterali caratterizzò la Mostra dell'Artigianato di Anghiari rivolte al confronto tra arti chiamate maggiori, con quelle minori relative a manufatti di altissima qualità prodotte da artigiani artisti. Questa era la tendenza e l'impronta che avevano dato l'allora Presidente della manifestazione Ivo Polendoni e il curatore di questi Eventi Santi Del Sere illuminati dalla figura di Luca Paci . Credo profondamente che queste mostre finanziate da Enti pubblici devono fare cultura e far conoscere artigiani che producono un prodotto di ricerca innovativo, legato alla nostra storia e alle nostre tradizioni , perchè solamente con questo tipo di prodotto si può vincere la battaglia della concorrenza che sarà sempre più accanita.

Santi Del Sere


Nel panorama economico e produttivo di questi ultimi anni, abbiamo visto l'artigianato muoversi verso una direzione che privilegia l'aspetto quantitativo del lavoro, attraverso una sempre più efficiente ottimizzazione delle tecniche e dei processi esecutivi, abbandonare quasi completamente l'esercizio dei mestieri tradizionali, e avviarsi verso la totale perdita di tutti quei valori culturali ed espressivi legati alla conoscenza del proprio mestiere..
Al giorno d'oggi l'artigianato, complice anche una legislazione che nel tempo ne ha travisato il significato, ha completamente perso la propria identità e si sta' muovendo pericolosamente verso la parcellizzazione delle fasi produttive, e si propone sempre più come una piccola industria (industriarato). Proprio per questo motivo, cioè per la divisione del lavoro in singole fasi operative, si stanno perdendo quelle figure che hanno il pieno controllo dell'intero processo produttivo, dalla materia grezza al prodotto finito, che si possono chiamare a pieno titolo Artigiani.
La domanda che sorge a questo punto è: dov'è finito questo tipo di Artigianato?
Il fabbro, il ciabattino, il ceramista ecc., che una volta offrivano ai loro clienti prodotti che in alcuni casi sono diventati pezzi da collezionismo, o non esistono più, o si sono adeguati alle moderne strategie produttive, o forse ancora, nel migliore dei casi, riescono a mantenere la loro piccola attività ai margini del mercato, rivolti a una clientela sempre più ristretta.
Ci sono Artigiani che credono ancora al nome "Artigiano", quelli che creano i loro prodotti che si possono considerare vere e proprie opere di arte applicata.
Tra non molto e se non è già troppo tardi, saranno solo un ricordo oppure una razza da salvare in via di estinzione (Il Panda).
Certamente la scelta dell'artigiano che segue la strada della qualità e dell'unicità dei propri prodotti è senza dubbio quella più apprezzabile, ma è anche quella che, per motivi di costo della mano d'opera lo sta' relegando ad un mercato sempre più esiguo, ed è anche quella economicamente più pericolosa e che può pregiudicargli la sopravvivenza professionale.
L'unica alternativa per risolvere il problema, è quella di una promozione mirata alla valorizzazione dell'artigianato come arte applicata, stimolando e sensibilizzando un mercato oramai preoccupantemente rivolto a prodotti stile "MERCATONE DEL MOBILE"
Si tratta quindi di promuovere il "valore aggiunto" dei prodotti artigianali e che fa' di ognuno un pezzo unico e irripetibile.
E' inoltre necessario fare chiarezza, anche dal punto di vista legislativo, sul termine "ARTIGIANATO", distinguendo le diverse realtà ed eliminando dalla categoria tutte quelle attività para-industriali o di servizio, che adesso fanno parte di un minestrone che di artigianato contiene ben poco.
L'esposizione "Arte e Arti ", vuole essere il contenitore entro il quale, di volta in volta, si possano confrontare le capacità espressive e produttive degli operatori locali, proponendo un parallelo tra Arti maggiori e Arti applicate, al fine di promuovere l'aspetto qualitativo della produzione artigianale.
Questa iniziativa non vuole essere una meteora, ma una occasione annuale che stimoli eventuali avanguardie artistiche e capacità produttive dell'artigianato, e che coinvolga tutte le realtà artistiche e artigianali della vallata.
IL CUORE NEL LEGNO è il titolo di questa prima esposizione che propone il legno come materia di confronto fra Artisti ed Artigiani.
La scelta di questo materiale come primo materiale di questo confronto non è casuale: la lunga tradizione anghiarese nella lavorazione del legno, la presenza nel territorio dell'Istituto Statale d'Arte di Anghiari che ha come indirizzo principale il Restauro del Mobile Antico e la nascita in tempi recenti del Centro Tecnologico del Restauro di Anghiari, che per primo si è posto il problema della Certificazione di Qualità del proprio operato, lo ha di fatto eletto come naturale rappresentante della produttività locale.

Dov'è finito l'artigianato ?
Il fabbro, il sarto, il ceramista ecc. che offrivano ai clienti, la qualità del loro prodotto, manufatti che sono diventati, pezzi da collezionismo.
Queste figure o si sono adeguate alla produzione o hanno scelto la strada più ripida dell'artigiano che crea.

L'artigianato di questi ultimi decenni si è dovuto adeguare ai sistemi di produzione e servizio, voluti da un tipo di politica che privilegia la quantità a scapito della qualità snaturalizzando così la salvaguardia dei mestieri tradizionali e tutti quei valori culturali e tradizionali legati alla conoscenza di ogni singolo mestiere che identificano l'artigiano nella vera giusta collocazione.
Non tutti gli artigiani si sono adeguati alla politica attuale, c'è ancora chi crede nell'artigiano come creatore del suo lavoro e non come semplice "modificatore di materie."
L'artigianato si identifica in ruoli sempre più distanti fra di loro, forse sarebbe opportuno dividere le competenze e specificare le proprietà dell'essere artigiano

Ci sono artigiani che in virtù del loro "mestiere" creano manufatti che si possono considerare vere e proprie opere di arte applicate alla materia che adoperano.
L'unica alternativa per risolvere il problema rimane quella della scelta mirata a quel tipo di artigianato artistico che vede l'artigiano come figura creativa e non produttori di articoli in serie.
Fortunatamente dopo anni ci siamo accorti che l'Italia è un paese museo che la nostra ricchezza sta nelle sue opere e anche nel suo artigianato che si è basato sempre sulla ricercatezza della qualità. Questo deve far riflettere che per evitare la confusione degli ultimi decenni bisogna pensare, ad un investimento mirato all'artigianato di qualità.,
La mostra "Arte e Arti "è la combinazione tra arte e arti applicate riguardante il legno che si può considerare la materia usata in modo artistico nel nostro comune grazie al terreno fertile di artigiani locali di eccellente qualità e all'Istituto D'arte che ha saputo iniziare giovani dandogli le nozioni culturali che solamente una scuola può dare.
Gli artigiani e gli artisti si sono sempre scambiati idee reciprocamente valorizzando i propri manufatti o opere. L'iniziativa cerca di far notare che l'artigianato deve ritrovare il posto giusto che gli spetta, trovandogli una sua collocazione di artigiano artista.
Questa iniziativa, non vuole essere una meteora, ma una occasione annuale che stimoli eventuali avanguardie artistiche dell'arte e dell'artigianato la quale inglobi tutte le applicazioni artistiche e artigianali.

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