"Tra incudine e martello"
Esposizione collaterale della
Mostra Mercato dell'Artigianato della Valtiberina Toscana
dedicata alla lavorazione
del ferro.
Nel percorso della terza esposizione di Arte e Arti, all'interno della
Mostra dell'Artigianato della Valtiberina Toscana, non poteva mancare
un'esposizione dedicata al ferro.
In questo territorio la lavorazione del prezioso materiale, si è
distinta nel XVIII secolo su manufatti di pregevole fattura come le
armi da fuoco costruite e cesellate dagli armaioli anghiaresi: Vallini,
Guardiani, Cerboncelli, Matassi, Vagnetti e, per ciò che riguarda
il ferro battuto, dalla famiglia dei Miccioni.
Questi artigiani artisti hanno dato vita a splendide opere facendo conoscere
Anghiari anche in campo internazionale dato che molti oggetti, in special
modo le armi, sono custodite in prestigiose collezioni straniere.
Attualmente la lavorazione del ferro è inesorabilmente in declino,
senza più artigiani che si adoperano a creare manufatti di valore
artistico. Dove è impossibile trovare un fabbro che
si può permettere di vivere con le sue creazioni uniche, se non
sono rivolte ad una produzione seriale? Nel nostro territorio è
difficoltoso trovare tra gli artigiani locali regolarmente iscritti
dei validi rappresentanti che si dedicano alla lavorazione del ferro
nel settore artistico. Considerato che questa è una esposizione
di Arte e Artigianato Artistico che vuole mostrare l'infondatezza di
limiti fra Arte espressiva e le arti applicate (quando si sceglie la
qualità e la ricerca per migliorare il proprio prodotto), in
mancanza di validi operatori di qualità, siamo stati costretti
a trovare fuori dal nostro territorio artigiani in grado di rappresentare
degnamente la lavorazione del ferro.
Il perché e i motivi di tale degrado artistico artigianale è
da imputare a una politica che privilegia soltanto la produzione, distogliendo
da una adeguata formazione di bottega le nuove risorse.
Non so se siamo ancora in tempo o se è giusto tornare indietro,
anche perché la storia, gli interessi e le situazioni economiche
cambiano inesorabilmente. I presupposti non sono rosei per ricostruire
quell'humus di artigiani artisti che hanno dato vita a splendidi prodotti
artistici che tutto il mondo ci invidia. Forse, una consapevolezza della
ricchezza che hanno creato e che tutt'oggi creano per il turismo dovrebbe
farci pensare, aiutando quegli artigiani che ancora oggi credono
ad un riscatto del bello nei confronti del guadagno immediato.
Il curatore dell’esposizione
Mastro Santi
del Sere
prologo
Non è possibile individuare con certezza
quale sia stato il primo paese in cui si è sviluppata una metallurgica
del ferro, in linea di massima, però, si può ritenere
che sia l'oriente e solo successivamente si è propagato in occidente.
In Europa, per l'uso prevalente del bronzo, il ferro fu utilizzato solo
a partire dal X sec. a.C. per piccoli oggetti ornamentali.
In Italia si deve aspettare il VIII-VI sec. a.C. perché si abbia
un impiego sistematico di questo metallo.
Vasto e vario è stato comunque nel corso dei secoli il suo impiego
soprattutto nella produzione artigiana: armi, alari, lanterne, cancelli,
serrature, chiavi lavorati sempre con gusto ed eleganza.
Nel medioevo il ferro entra in maniera decisiva nell'edilizia e nell'architettura
come elemento di consolidamento delle strutture, nelle inferriate, nelle
transenne, nei parapetti e in vari altri motivi decorativi e ornamentali.
In questo periodo, nell'epoca rinascimentale e in altre si assiste ad
uno stupendo sviluppo artigianale e artistico, soprattutto per la eccezionale
bravura e perizia dei fabbri- ferrai che realizzano opere di elevato
valore.
Nel XIX la lavorazione del ferro ha un nuovo impulso, soprattutto, per
opera delle scuole artigiane in particolare nella vicina Umbria.
Dal ferro e dal fuoco e dalla paziente manualità dell'uomo nascono
ancora oggetti semplici o più pregiati, muti testimoni di una
cultura del FARE stratificatasi nei secoli.
A questo secolo appartiene la scoperta dell'utilizzo del ferro come
materia scultorea così come per la ghisa e l'acciaio: più
che la forgia è stata la fiamma ossidrica, la saldatura elettrica,
che hanno contribuito all'utilizzo del ferro e degli altri materiali
per la creazione di opere d'arte.
Oggi, dove la sperimentazione è estrema e non lascia nulla di
intentato, in particolari settori, come quello della moda, il ferro
e più gli altri materiali trovano un nuovo impiego.
Grazie alle nuove tecniche di lavorazione i metalli vengono usati per
diventare cravatte, sciarpe pantaloni a rete ed altro ancora; certo
questi prodotti non diventeranno oggetti d'uso comune ma saranno sicuramente
nuovi utensili da collezione.
Prof. Giuseppe Fontana
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