I prodotti per la verniciatura e finitura di una tarsia.

Le vernici e le tecniche di lucidatura, che si adoperano comunemente per finire un lavoro intarsiato, sono due:
la lucidatura a cera e quella stesa a tampone a base di gommalacca

lucidatura a cera o all'encausto.

La lucidatura a cera è da considerare l'archetipo delle lucidature; infatti questo tipo di tecnica è stata usata correntemente durante le varie epoche.
L'impiego degli encaustici risale alla civiltà greco-romana, dove per la sua particolare peculiarità di lasciare un lucido vellutato, venne usata per finire mobili e sculture. La composizione delle cere antiche erano a base di cera d'api vergine che venivano sciolte insieme ad acquaragia o essenza di trementina riscaldando il composto a bagnomaria. L'acquaragia ha lo scopo di impedire la cristallizzazione della cera e inoltre, non evaporando completamente, rimane nello strato di cera sotto forma di resina, accentuando la brillantezza della lucidatura.
Con la scoperta del nuovo mondo il composto si è avvalso di cere vegetali provenienti dal sud America , tipo la cera carnauba, che adesso è usata comunemente per creare i composti artigianali.

Ricetta tipo:
Immergere in 100 g. di acqua ragia o essenza di trementina 10 g. di cera di carnauba e 15 g. di cera d'api. La vernice così ottenuta verrà spalmata a pennello. Dopo che la cera stesa sarà asciutta, lucideremo con un panno di lana il manufatto.
Lucidatura a tampone

La lucidatura a base di gomma lacca stesa a tampone risale alla metà del XVIII sec. ai tempi di Luigi XV perciò si chiama anche lucidatrice alla francese.

Questo tipo di lucidatura è ineguagliabile al confronto di altri tipi di finitura e fa risaltare oltremodo le venature e il colore del legno.
Per una applicazione corretta occorre molto tempo e buona pazienza; infatti la vernice da impiegare deve essere molto diluita, risulterà fina di spessore e al tempo stesso coprirà il poro del legno.