L'intervento di restauro.
La parte originale dell'intarsio si presentava molto fragile, perché
attaccata da insetti xilofagi che avevano provocato vuoti e vesciche
sotto la pelle del legno. Come prima operazione si è reso indispensabile
il riconsolidamento della tarsia per imbibizione a pennello con vari
passaggi di resina, paraloid b72, diluito con metiletilchetone. La seconda
fase dell'intervento riguarda la ricostruzione della parte mancante
del mascherone, dove non ci sono state difficoltà d'interpretazione,
dato che l'iconografia intarsiata originale era nella gran parte integra,
da permettere una ricostruzione filologica della figura senza il problema
di incorrere in soluzioni arbitrarie.
Per eseguire la ricostruzione è stato rilevato la parte integra
originaria e i contorni della parte mancante dell'intarsio, utilizzando
un rapido a china su dell'acetato.
Il rilievo mi servirà per riprendere la sagoma della parte mancante
e mi aiuterà da riferimento per riportare i segni dei particolari
sulla tessera da ricostruire.
L'intervento successivo riguarda la reintegrazione della tessera mancante
che è stata ricostruita con legno di acero di uguale spessore
dell'originale e inserita perfettamente nella parte mancante dell'intarsio
incollandola con colla forte.
Le incrostazioni originali presentavano rigature eseguite con ferri
da intagliatore che creano i particolari delle figure. Quindi per completare
il ripristino della iconografia intarsiata, ho eseguito successivamente
i particolari decorativi rigati con ferri da intaglio
Tintura e lucidatura della parte reintegrata
Per eseguire una ripresa di colore, si possono usare vari tipi sostanze
coloranti dai semplici mordenti, alle aniline o colori concentrati diluibili
con vari medium (vedi capitolo dedicato ai materiali).
Scegliere un tipo di tintura rispetto ad un'altra sostanza colorante,
deriva dalla nostra abilità pratica con il tipo di colore più
confacente dove abbiamo avuto riscontri positivi.
Vorrei suggerire per la tintura una tecnica che uso frequentemente dove
ho riscontrato degli esiti a me congeniali.
Questa tecnica consiste nel passare sopra l'intarsio una prima mano
leggerissima di gomma lacca per creare uno velatura isolante di vernice
che si interpone tra la parte nuda del legno e la ripresa di tintura
eseguita con velature di colore preparato all'anilina all'alcol.
Questo sistema di colorazione si può definire reversibile in
quanto le velature di colore possono essere tolte semplicemente con
un passaggio di decapante neutro, riscoprendo qualora si voglia il colore
naturale dell'essenza, prima del trattamento del colore, dove si potrà
riscontrare la parte originaria dalla parte reintegrata.
Infine la tarsia e stata lucidata con una finitura di cera d'api vergine.