Andrea Fedeli
Alla fine degli anni 90 forse e più ridondante alla fine del millennio
mi chiamavano le agenzie formative ad insegnare in corsi di formazione
sulla tarsia e il restauro del mobile antico; e in uno di questi corsi
che mi offrirono di invitare artigiani qualificati nel settore del restauro
ligneo. Un giorno girando per Firenze con mia moglie Rosanna passando
per san Lorenzo la mia consorte mi fece notare che su una bancarella c'era
un libro che nella copertina riportava un tarsia prospettica, il trattato
parlava del restauro di manufatti lignei, lo comprai a dieci mila lire,
cominciai a consultarlo e trovai delle documentazioni su interventi di
restauro eseguiti su tarsie rinascimentali da parte di un certo Andrea
Fedeli membro della mia stessa Associazione di appartenenza la CNA. Francamente
rimasi stupefatto da le opere che aveva restaurato e per la loro importanza,
io non avevo mai toccato una tarsia originale del quattrocento e non ne
avevo visto ombra nella mia scuola ad Anghiari. Pensare che un artigiano
avesse restaurato tutte quelle tarsie e noi alla nostra amata scuola non
ne avessimo neanche avuto l'opportunità di osservarle negli anni
scolastici mi faceva ritenere di trovarmi ad un restauratore di alto livello.
Con l'aiuto della mia Associazione mi riuscì ad invitare ad un
corso di aggiornamento il Fedeli, tutto contento mi prestai ad invitare
anche gli insegnanti di laboratorio della mia scuola visto e considerato
che la lezione di aggiornamento si teneva nelle aule della medesima. Pensai
di fare opera gradita ma gli insegnanti non ne venne neanche uno forse
non si aspettavano o non credevano alle mie deduzioni. Il Fedeli si presentò
nel pomeriggio prestabilito dalle lezioni, mi aspettavo una persona piena
di se per la sua esperienza e indiscussa competenza visto le varie recensioni
a suo carico. Il personaggio si dimostrò una persona alla mano
con una disponibilità assoluta e mi colpìi la sua naturalezza
a trattare e a spiegare con naturalezza i suo interventi di restauro di
altissimo valore che aveva operato nella sua carriera. L'artigiano con
la A maiuscola documentò le sue varie esperienze sul restauro durante
la lezione e si rimase affascinati dal fatto che operava in tutti i settori
della conservazione delle arti. Io un artigiano così non credevo
che ci fosse, la mia concezione era quella della specializzazione, chi
restaura i quadri, chi rimette a posto i mobili chi lavora nei lapidei
e così via. Questo signore le faceva tutte, ma chi è un
extra terrestre mi domandai, e pensare che è cosi tranquillo e
senza boria, se qualcuno avesse quelle doti si pomperebbe come un compressore.
Come san Tommaso gli chiesi di visitare la sua bottega di Firenze volevo
rendermi conto in maniera tangibile delle cose che ci aveva detto durante
il corso. Proposi ai corsisti di far visita al Fedeli a Firenze, presi
il mio furgone e con i ragazzi andammo a visitare la sua bottega.
Il suo laboratorio si trovava nel viale Raffaello Sanzio a San Frediano
in Firenze, esternamente non dava l'idea del restauratore di altissimo
livello, infatti la figura che ci hanno inculcato nella mente è
quella del restauratore come si vede nelle pubblicità camici bianchi
ambienti sterilizzati, e con la puzza sotto il naso, tipo quelli dell'Opificio
delle Pietre Dure sempre in Firenze. Entrammo invitati dal maestro e ci
trovammo di fonte ad un ambiente tipico delle botteghe artigiane con un
po' di confusione ma al suo interno c'erano delle opere che ti lasciavano
il fiato in sospeso dalla importanza, sembrava di entrare nella bottega
dei grandi maestri rinascimentali come quella del Ghirlandaio o del Verrocchio
come se il tempo si fosse fermato a quella stupenda primavera del quattrocento.
Cristi Madonne e Santi, cori intarsiati statue mobili tutte opere di grande
importanza erano a riprendere colore e forma nella sua bottega. Chiaramente
non è che era solo a lavorare visto la grande mole di opere da
rimettere a posto ma era coadiuvato da restauratori specifici per ogni
materia.
foto a lato Andrea Fedeli
Si rimane male o diciamo esterrefatti quando siamo abituati a vivere
in un contesto come il mio paese che nei nostri laboratori al massimo
restauriamo qualche mobile di bella fattura ma nella maggior parte dei
casi rimettiamo a posto madie e vetrinette.
Dopo la visita andammo a pranzare e tra un bicchiere e un altro io gli
parlavo di quello che facevo e di che cosa ero appassionato. Scoprii che
avevamo una passione in comune sulla tarsia rinascimentale e gli dissi
anche delle mie idee al tal proposito trovai in lui una persona che la
vedeva come me, nel fatto di riproporre la tarsia prospettica-pittorica
in chiave moderna.

Non so il perché ma il Fedeli mi propose di partecipare ad un
progetto sulla riscoperta di questa tecnica in chiave moderna. Il progetto
era quello di creare una collezione di mobili disegnati dal famoso design
Ettore Sottsass ed eseguiti da Fedeli, visto le mie capacità per
l'arte della tarsia lignea mi propose di collaborare alla esecuzione di
alcuni mobili della importante collezione. Accettai, anche se dentro di
me sudavo freddo visto l'importanza dei lavori commissionatomi, sperando
di essere all'altezza. La collezione uscì e credo che risultò
un buon lavoro.
elaborati della collezione eseguiti nella mia bottega
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