Il problema relativo ad una lettura visibile di restauro ha portato inevitabilmente a due linee di pensiero.
Il più nobile, da collocare sotto la tutela delle Soprintendenze ai Beni Culturali è mirato al recupero e alla conservazione di opere che consentano alle generazioni che verranno, una lettura più corretta possibile dell'opera come si presentava originariamente.
I criteri suggeriti dalla carta del restauro, dovrebbero riguardare anche quando si opera in manufatti rivolti al mercato dell'antiquariato.
Per i motivi commerciali e di destinazione ad abitazioni private, che sono diversi da un manufatto da collocare in un museo, questi consigli non vengono generalmente attuati specialmente nel campo del restauro di mobili.
Con questo non voglio giustificare ne distinguere gli interventi di restauro da attuare per un qualsiasi valore, o distinguendo manufatti tra arti minori e arti maggiori, perché ogni opera anche se di minore importanza ha dei valori storici e culturali da salvaguardare.
Come tutti sanno il restauro commerciale privilegia il camuffamento delle parti ricostruite, quindi il valore di un buon restauro, sta nella bravura dell'operatore a mascherare più possibile, nel caso dei mobili, le parti reintegrate, pur di ridare all'oggetto un valore estetico e di uso.
Il mercato dell'antiquariato è sempre esistito ed ha seguito il gusto nelle varie epoche pur di ridare un valore mercantile ad un manufatto, senza tenere conto, nella maggioranza dei casi, della riconoscibilità dell'intervento, cambiando a volte anche il valore d'uso o peggio il significato ad un'opera figurativa.
Con questo non voglio demonizzare in assoluto il restauro eseguito a scopi commerciali, credo che in molti casi abbia contribuito a salvare opere che sarebbero state abbandonate per incuria o per ignoranza. Non è da sottovalutare il restauro di queste opere solamente perché rappresentano manufatti da destinare al mercato o per il semplice motivo della loro funzione di oggetti d'uso e di estetica nelle abitazioni; ciò sarebbe riduttivo e molto pericoloso.
Giustificare un qualsiasi intervento, solamente per questi “valori”, può causare danni irreparabili ad un manufatto.
Affidare ad un restauratore sensibile e qualificato, un qualsiasi manufatto, sicuramente limita i traumi di un intervento di restauro. Questi sicuramente saranno meno invasivi rispettando più possibile l'aspetto originario dell'oggetto.
La regola dei restauratori di una volta era quella nel dire “ meno si tocca un'opera e meglio è” in una piccola frase come questa, si può capire il rispetto e l'amore nei confronti dell'opera d'arte rivolta alla sua conservazione.

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