Per essere dei capaci restauratori di mobili, bisogna essere in fondo anche dei bravi ebanisti. È impossibile immaginare un restauratore di manufatti lignei che non conosca la storia del mobile, o che non sappia distinguere i vari tipi di legno e le tecniche di costruzione.
Aggiungerei che un restauratore completo, oltre che ottimo ebanista, deve essere in grado di conoscere e di eseguire le varie discipline decorative applicate in un mobile nel corso della sua storia. Non vorrei sembrare blasfemo, ma a mio avviso un'eccellente “falsario” è in fondo anche un bravo restauratore, perché conosce approfonditamente tutte le tecniche decorative e di costruzione di un'opera lignea dei tempi passati.
Aggiungerei che il restauratore moderno non si deve limitare ad utilizzare le tecniche e i prodotti usati nei tempi passati. Egli per compiere un restauro conservativo atto a prolungare nel tempo l'opera d'Arte.deve saper integrare servendosi dei nuovi prodotti e strumenti di analisi innovativi


La scheda tecnica e il progetto di restauro

In questo paragrafo vorrei elencare dei consigli, frutto di insegnamenti derivati dalla scuola e successivamente da corsi di formazione promossi dalla mia provincia dove ho appreso una condotta esemplare per affrontare un corretto intervento di restauro.
Prima di iniziare un qualsiasi restauro l'operatore fa di regola una serie di considerazioni mentali che cercano di analizzare tutti gli aspetti e i valori dell'oggetto da restaurare.
Valutare mentalmente un restauro non basta per capire profondamente tutti gli elementi che devono essere considerati in un intervento.
Per valutare un’opera, prima di procedere, consiglio di compilare una scheda tecnica di restauro dove siano elencate tutte le indicazioni scaturite da una prima analisi.
Queste informazioni ricavate dall'oggetto, ci aiuteranno a redigere un progetto di restauro che contenga la descrizione della fase esecutiva.

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