STORIA DI UN MOBILE PREMIATO

È dall'ora che cominciai a pensare di creare un mobile moderno con intarsi che si rifacevano al periodo rinascimentale; scorci prospettici sportelli finti che si aprono e custodiscono oggetti messi alla rinfusa dentro delle nicchie come strumenti musicali, libri, clessidre o utensili per la realizzazione della tarsia. L'idea mi sembrava buona. Il primo mobile che usci dalla mia mente fu una angoliera intarsiata, provai a proporla, ma dopo un annetto di commenti positivi da parte del pubblico come "ma lei è un'artista"!! l'angoliera me la sono messa in casa, visto che c'era un angolino vuoto!!

Il secondo tentativo fu un armadio bello veramente bello e , visto che le cose erano apprezzate però non si stringeva, pensai di prendere le misure di camera non si sa mai. Provai a esporlo, i soliti commenti lei è un'artista lo tenni in bottega per qualche anno e poi me lo portai a casa.

La mia testardaggine convinta da studi su libri e da partecipazioni a corsi di formazione per aggiornarmi sul tema delle tarsie e del restauro con persone che ne sapevano più di me, mi portarono a disegnare un altro mobile intarsiato.

il primo armadio intarsiato

L'armadio è formato da sei pannelli lungo 390 e alto 230 centimetri a me mi piacciono le cose grandi! La pannellatura riprende una veduta della città ideale del quattrocento con degli archi e delle balaustre dove sono sistemati degli oggetti come gli strumenti musicali libri e il mazzocchio che significano la filosofia rinascimentale fondato sulla matematica. In questo periodo il mio amico Luca mi fece conoscere il computer macchina infernale, che mi servì a disegnare la mia prima veduta matematica in perfetta prospettiva e in tre dimensioni; finalmente ho trovato quello che volevo disegnare una città ideale con il computer, riscoprire come fu per l'artista rinascimentale teorizzare e applicare la prospettiva ai quadri, unire l'informatica che non è altro che matematica al quadro di legno. L'idea non era freschissima era una riscoperta della tarsia quattrocentesca che proprio sulla rivalutazione della prospettiva fece la sua fortuna come arte nuova. Tutti i più grandi artisti rinascimentali disegnarono quadri prospettici, Brunelleschi, Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Paolo Uccello, Botticelli, ecc.……anche questo lavoro lo portai a termine lo attaccai in bottega a modi quadro chissà se qualcuno fosse interessato, qualche contatto l'ho avuto ma non si è mai stretto niente, lo esposto poche volte stando attento a non farmi vedere troppo perché senno mi potevano dire che ero un'artista e a me dell'artista non è che mi riempiva la bocca, mi sarebbe piaciuto forse riempire la pancia, io sono un materialista.
Diciamo che ho fatto un investimento a lungo termine, ma intanto ho preso le misure del mio studio, e ho constatato che ci starebbe proprio bene a casa.

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