INTARSIO A BUIO
Nell'introduzione
alle varie epoche non ho mai citato questa tecnica che forse è
la più emblematica dell'atto dell'intarsio; il perché
dell'omissione è dovuto all'uso di questa tecnica costantemente
in tutti periodi citati.
In cosa consiste: secondo il disegno o la sagoma prestabilita si scava
il legno di fondo per poi inserirvi tessere di legno o di altro materiale
quali:avorio, madreperla, pietre dure, o metalli,che saranno uguali
alla parte scavata sul piano da intarsiare.
foto sopra pannello intarsiato Istituto
Statale D'Arte di
Anghiari.
LA TARSIA A SECCO
Una tecnica della tarsia è denominata
a "secco", infatti anticamente l'intarsio poteva anche essere inserito
a secco, senza l'uso delle colle. Questo tipo di tecnica fu usata per
le tarsie a buio, perché solamente questo tipo di tecnica può
essere adottata per un incollaggio a secco.
Visto e considerato gli inconvenienti di tenuta di una incrostazione
a secco, io consiglio di usare sempre la colla anche se otteniamo un
intarsio preciso allo scasso, perché i legni usati per la tarsia,
che devono essere diversi per policromia e quindi di diverso tipo di
legno, col passare del tempo avranno un ritiro diverso l'uno dall'altro
provocando inevitabilmente il distacco, o l'allentamento delle tessere
nella sede.
LA TECNICA CERTOSINA.

L'uso della tecnica certosina ebbe la sua massima applicazione
nel XIV e XV secolo. La definizione deriva dai monaci "Certosini"
dell'ordine di San Bruno, che trassero questo stile decorativo probabilmente
dal "Mudejar" spagnolo, a sua volta derivante da stilemi arabi
e musulmani. L'uso di questa tecnica si sviluppo soprattutto in Veneto
e Lombardia. Questo tipo di lavorazione era stato a lungo praticato
nei paesi islamici ed arrivò in Italia verso la fine del medioevo.
Pare che sia stata eseguita per la prima volta a Venezia che aveva appunto
legami commerciali molto stretti con il Medio Oriente; infatti i disegni
nell'imitazione italiana mostrano evidenti caratteristiche arabe.
Foto sopra:
copia filologica di un coperchio di cassapanca nuziale certosina del
XV sec. eseguita con la tecnica a buio.
Istituto Statale D'Arte di Anghiari.
Foto
a lato:
cassettina nuziale certosina senese del XV sec. realizzata con la tecnica
a toppo,
mercato antiquario.
La decorazione certosina si ottiene con due sistemi:
il primo consiste nellutilizzare materiali di vario tipo, come
avorio, madreperla, o vari tipi di legno sagomati a forma geometrica
e presumibilmente incassati a secco (usando la tecnica a buio), nel
piano interno, nel fronte e nei fianchi in genere di cassapanche nuziali.
La seconda tecnica è quella denominata a "toppo", che
consiste nel prendere listelli di legno di vario tipo tagliati a poliedro,
incollati, riuniti e costretti insieme da un cordino, a formare un parallelepipedo,
il toppo, che veniva affettato in sottili lamine, che servivano a decorare
riquadrature, piani, o fasce dei mobili.
CORSI INTARSIO