All’interno della ventiduesima Mostra Dell’artigianato Della Valtiberina Toscana, dopo i consensi ottenuti nella precedente edizione, torna Arte & Arti. 
Proseguendo il viaggio nell’artigianato artistico da IL CUORE NEL LEGNO siamo approdati all’argilla con “TERRA E FUOCO”.
La scelta di questa materia non è stata casuale.
La tradizione popolare scomparsa dei Vasai Anghiaresi e il noto ceramista Umberto Marinari, distintosi al di fuori della nostra terra per le capacità esecutive qualitative, saranno il filo conduttore per unire Arte e Artigianato di questa edizione.
I cocci neri di Anghiari, così denominati, si distinguono per il loro caratteristico colore, ottenuto dalla macinatura di sassi neri che affiorano abbondantemente nel territorio di Anghiari. Di questa produzione locale rimangono pignatte, tegami e scaldini ( quest’ultimi, di tre diversi tipi:
la vecchia, la fiorentina e il costolato), manufatti di argilla che contraddistinguono questa arte popolare sviluppatasi intorno al XVII secolo e protrattasi fino all’Ottocento, periodo in cui essa raggiunse il massimo livello di fama. 
L’idea di “rispolverare” Marinari non è venuta per caso. Il fatto ispiratore ha come protagonista un impiegato, comunale, che per una certa predisposizione al gusto delle belle cose, ha “spolverato” un piatto di buona fattura recante lo stemma gigliato di Anghiari, lasciato in disparte in uno scantinato appendendolo in bella mostra nel suo ufficio. 
L’itinerario di quest’anno, partirà quindi dalla tradizione popolare dei cocci neri e dal piatto del Marinari snodandosi attraverso ricerche artistiche e tecniche antiche di lavorazione artigianali riguardanti l’argilla, che sono rivolte esclusivamente alla raffinatezza, contrapposte volutamente all’aspetto prettamente mercantile dell’artigianato di produzione. L’intento è di educare, forse presuntuosamente, i visitatori che verranno a osservare le opere esposte.
“Arte & Arti” coltiva l’ambizione di diventare un fiore all’occhiello della manifestazione artigiana che serva a far discutere e stimolare gli stessi operatori sulle eventuali strade da percorrere o da seguire per l’artigianato artistico, che attualmente non ha un riconoscimento identificato.
 
 

Il curatore dell’esposizione
Mastro Santi del Sere